Ultima dei nove figli di una famiglia molto religiosa (tre fratellini e una sorellina morirono quando erano ancora piccoli e le altre quattro sorelle entrarono in convento, di cui tre nell’Ordine Carmelitano), Teresa Martin aveva appena quattro anni quando la madre morì e il padre – trovandosi solo ad accudire le figlie – decise di trasferirsi con esse a Lisieux, dove viveva la famiglia del fratello.
Quando Teresa aveva nove anni, la sorella maggiore Paolina entrò nel monastero delle Carmelitane; da quel momento Teresa espresse anch’essa il desiderio di entrare in clausura, ma il vescovo di Bayeux non glielo concesse considerata la sua giovane età.
A quattordici anni Teresa e il padre si recarono in pellegrinaggio a Roma, e la giovane chiese direttamente al Papa Leone XIII di entrare nel Carmelo di Lisieux. Il Papa rimandò la decisione ai Superiori dell’Ordine che qualche mese dopo diedero il permesso, così che a poco più di 15 anni Teresa poté entrare in monastero dove assunse il nome di Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo.
A Lisieux passerà nove anni che si riveleranno di grande ricchezza spirituale: ben presto ricevette l’incarico di maestra delle novizie, incarico che dovette però lasciare quando si ammalò di tubercolosi.
Il suo desiderio di recarsi in missione in Indocina non si realizzò mai a causa della sua malattia che, tuttavia, non le impedì di prendersi cura dei missionari in partenza per il sud-est asiatico e pregare per loro.
Durante gli ultimi anni della sua vita scrisse, per obbedienza alla superiora, la sua autobiografia Storia di un’anima, libro che ebbe una accoglienza eccezionale, nel quale racconta la sua vocazione e la piccola via dell’infanzia spirituale.
Cerchiamo di conoscere meglio santa Teresina.
1873: giovedì 2 gennaio nasce ad Alençon e viene battezzata sabato 4 gennaio con i nomi di Maria Francesca Teresa;
1877: martedì 28 agosto muore la mamma, signora Zelie Martin; venerdì 16 novembre la famiglia si trasferisce nella nuova dimora dei “Buissonnets” a Lisieux;
1879: verso la fine dell’anno prima confessione di Teresa;
1882: lunedì 2 ottobre la sorella maggiore Paolina entra al Carmelo di Lisieux; al termine dell’anno Teresa comincia a soffrire di un mal di capo continuo;
1883: alla fine di marzo cade gravemente malata; il 13 maggio, domenica di Pentecoste, la Madonna le sorride e la guarisce miracolosamente;
1884: giovedì 8 maggio riceve la Prima Comunione e sabato 14 maggio la Cresima;
1886: venerdì 15 ottobre entra nel Carmelo di Lisieux la sorella Maria che è anche madrina di Teresa; sabato 25 dicembre, riceve una particolare grazia dal Signore, che ella chiama la “sua conversione”;
1887: Teresa chiede a suo padre il permesso di entrare nel monastero Carmelitano; il permesso viene chiesto anche al Vescovo di Bayeux che lo nega per la giovane età di Teresa. Venerdì 4 novembre parte con il papà e la sorella Celine e domenica 20 novembre viene ricevuta in udienza dal Papa Leone XIII che non le concederà il permesso di entrare in convento.
1888: lunedì 9 aprile Teresa, con il permesso dei superiori dell’Ordine Carmelitano, entra nel monastero carmelitano di Lisieux dove vivrà il resto dei suoi anni.
1890: lunedì 8 settembre promette di essere suora carmelitana per tutta la sua vita.
1894: domenica 29 luglio muore il papà, signor Luigi Martin; venerdì 14 settembre anche la sorella Celine entra nel Carmelo.
1895: in gennaio Madre Agnese di Gesù, sorella di Teresa, le ordina di scrivere i suoi ricordi di infanzia. Giovedì 17 ottobre Teresa è scelta dalla superiora per divenire la sorella spirituale di un futuro Missionario.
1896: il 21 marzo la superiora le affida l’incarico di maestra delle novizie. Nella notte tra il 2 e il 3 aprile prima crisi con perdita di sangue; domenica 5 aprile (domenica di Pasqua) ha inizio la prova di fede e di speranza che durerà fino alla morte. Per tutto l’anno la salute di Teresa va “di male in peggio”.
1897: il 3 aprile ha inizio la sua passione che durerà 187 giorni; l’8 luglio viene trasferita nell’infermeria del convento. Il 30 luglio Teresa riceve il sacramento dell’Unzione dei malati; il 19 agosto fa la sua ultima Comunione. Dopo grandi sofferenze, Teresa muore il 30 settembre e il 4 ottobre viene sepolta nel cimitero di Lisieux.
Teresa Martin, suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, muore all’età di 24 anni dopo 9 anni di professione religiosa.
Ma non è finita qui.
Il 29 aprile 1923 papa Pio XI dichiara beata la nostra santa Teresina.
Il 17 maggio 1925 proclama: “Dichiariamo santa la beata Teresa di Gesù Bambino. La definiamo tale, l’iscriviamo nel catalogo dei santi”.
Lo stesso Papa il 14 dicembre 1927 proclama santa Teresina “Patrona delle missioni per la Chiesa universale insieme a san Francesco Saverio” (santa Teresina – pur desiderandolo ardentemente – non è mai stata in missione).
Il 3 maggio 1944 il papa Pio XII proclama santa Teresina patrona secondaria di Francia insieme a santa Giovanna d’Arco.
Il 19 ottobre 1997 il papa Giovanni Paolo II proclama santa Teresina “dottore della Chiesa”.
Il 24 ottobre 2008 i suoi genitori, Zelie e Louis Martin, sono dichiarati beati dal papa Benedetto XVI e il 18 ottobre 2015 sono dichiarati santi da papa Francesco.
Ci rivela il segreto della sua santità in questa bellissima pagina della sua autobiografia, scritta per obbedienza alla volontà della sua superiora.
Io ho sempre desiderato di farmi santa, ma ho sempre constatato, ahimè!, nel paragonarmi ai santi, che tra loro e me vi è la stessa differenza che esiste tra una montagna, la cui cima si perde nelle nuvole, e il granello di sabbia scura calpestato dai passanti.
Ma invece di scoraggiarmi, mi son detta: il Signore non potrebbe ispirare desideri irrealizzabili; malgrado la mia piccolezza, io posso dunque aspirare alla santità. Farmi grande è impossibile; devo sopportarmi così come sono, con tutte le mie imperfezioni; ma voglio cercare il mezzo per andarmene in paradiso per una piccola via proprio diritta, corta corta, una piccola via tutta nuova.
Allora ho cercato nelle Scritture e ho letto queste parole uscite dalla bocca della Sapienza Eterna: “Se qualcuno è molto piccolo, venga a me”. Perciò non ho affatto bisogno di diventare grande, occorre, al contrario, che io rimanga piccola, che lo diventi sempre più…